Questo racconto è stato pubblicato dalla rivista UnduetreStella sul numero "Gli Animali Parlanti".
Se ciò non bastasse c'è già un'illustratrice pronta ad illustrare la Gallina Pina.
Ed è Francesca Quatraro
Intanto: buonalettura.
La storia della gallina Pina
La gallina Pina si svegliò presto quella mattina. Come sempre. Coó-Có-come sempre. Ma aveva un pensiero strano quella mattina. Un pensiero grigio e grande, tanto grande che occupava tutta la testolina della gallina Pina.
Guardò l’uovo che stava covando.
-Coó-Có-come sarai figlio mio?- chiocciò Pina.
Coó-Có-come tutti, pensò poi. Con questo pensiero nella sua testolina visse il resto di quel giorno come una gallina. Come sempre. Come tutte le altre galline.
Ma, quando chiuse gli occhi per dormire, per un attimo tornò quello strano pensiero grigio e senza nome. Poi si addormentò che era buio ormai.
Covò per il tempo necessario. E per tutto il tempo fu accompagnata dal pensiero grigio. Una mattina il guscio si ruppe.
-È proprio uno strano pulcino- pensò la gallina Pina.
In effetti era proprio strano. Somigliava ad un pulcino solo perché era tondo. Ma per il resto niente era come sempre.
Era grigio. Non aveva né piume né ali. Una strana coda. Quattro zampe. Quattro? Quattro. Quel becco che non beccava, tondo, lungo e molliccio. Grandi orecchie e un pigolio decisamente troppo forte.
Pina non si preoccupò e lo chiamò Burro.
Burro iniziò a crescere. E cresceva eccome! Ma né Pina né le altre galline del pollaio si insospettirono. Continuarono la loro vita come sempre. Solo ogni tanto si sentiva sussurrare un -Coó-Có-come è strano però- subito spento da un semino trovato nell’aia.
Quando Burro era diventato più o meno quattrocento volte più grande di Pina le disse: -Mamma, sali sul mio dorso- e lei fece come le chiedeva.
Burro scavalcò con un passo il recinto della fattoria e si mise a correre per i prati là intorno. Pina era stordita dal vento forte e dal panorama che vedeva da lassù. Poi si addormentò che era buio ormai.
Burro continuò a correre.
Quando Pina si svegliò Burro nuotava in una grande pozzanghera. Pina non ne vedeva la fine e scorgeva di Burro solo il dorso su cui stava e la testa che emergeva dall’acqua.
-Dove siamo?
-Questo è il mare, mamma.
Un pesce venne a galla e la salutò:
-Salve, blup signora. Blup.
-Lei chi è?- fece Pina spaventata.
-Io blup il pesce e vivo blup acqua- e tra blup e poche parole le parlò dei pesci e degli altri animali e delle piante che stanno nell’acqua. Tutte cose che voi sapete, no?
Coó-Có-com’è diversa la vita qui, pensò Pina, poi si addormentò che era buio ormai.
Burro continuò a nuotare.
Pina aprì gli occhi e le sembrò di essere finita in un cespuglio, solo che le foglie erano migliaia e i rami si incrociavano fitti fitti.
-Dove siamo?
-Questa è la giungla, mamma.
Una scimmia dondolò davanti al becco di Pina:
-Uelà, pollastra!- sghignazzò.
-Tu chi sei?- chiese Pina scandalizzata.
-Io sono la scimmia e vivo tra i rami- e le lanciò una buccia. Poi le parlò delle scimmie e degli altri animali che stanno nella giungla. Tutte cose che voi sapete, no?
Coó-Có-com’è ingarbugliata la vita qui, pensò Pina, poi si addormentò che era buio ormai.
Burro continuò ad andare.
Pina sognò di volare, si svegliò e continuava a volare! Intorno a lei solo aria ma le ali mica le muoveva. Sentì, solido, Burro sotto di sé e si calmò.
-Dove siamo?
-In cima ad una montagna, mamma.
Un’aquila scese in picchiata, Pina s’abbassò giusto in tempo.
-Inchinarsi, ecco il modo giusto di salutare una Regina- disse l’aquila.
-Mi parli di lei, Maestà- fece Pina affascinata dal rapace.
-Io sono l’aquila e regno nei cieli- e girando in cerchi, lontanissima lì in alto, le parlò delle aquile e degli altri animali che volano. Tutte cose che voi sapete, no?
Coó-Có-come mi piacerebbe volare, pensò Pina, poi non si addormentò anche se era buio ormai.
-Burro, tu chi sei?
-Sono un elefante, mamma, e non vivo in un pollaio- e le parlò degli elefanti e le disse che lui non poteva tornare.
-Adesso capisco- disse Pina anche se le veniva da piangere –io devo tornare, invece, e raccontare alle altre galline tutte le cose che ho ascoltato.
Burro l’accarezzò piano con la proboscide e l’accompagnò al pollaio.
Da allora tutti gli elefanti tengono degli uccelli sul dorso.
Da allora tutte le galline si raccontano storie sugli animali del mondo.
E la prima storia che i cuccioli di elefante e i pulcini ascoltano è quella della gallina Pina.
La storia inizia così: “La gallina Pina si svegliò presto quella mattina. Come sempre. Coó-Có-come sempre. Ma aveva un pensiero strano quella mattina. Un pensiero grigio e grande…”
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ciao Samu ... ma non hai il disegno della gallina Pina? possibile che non ti abbia mandato nulla?
RispondiEliminain bocca al lupo per questo nuovo blog
un saluto francesca